erosione-eolica-01.html
Created: 2018, 12 Gennaio

Updated: 2018, 11 Maggio/A


- EROSIONE EOLICA
MITIGAZIONE DELL'EROSIONE EOLICA dell' ARENILE

- Le siepi frangivento - WINDBREAK HEDGES


Siepi Frangivento: Il progetto e la sperimentazione: persone, storia ed eventi .

Il progetto delle siepi frangivento, nella sua configurazione attuale, è stato sviluppato , calcolato e realizzato dall' Ing. Giorgio Comerio, durante la sua permanenza a Mazara del Vallo - ( TP) nell'anno 2017, al fine di completare la progettazione di un sistema completo ed organico di protezione dei litorali dal fenomeno dell'erosione costiera, con lo scopo di mitigare gli effetti negativi del fenomeno di trasporto della sabbia dovuto all'azione del vento.

Nei mesi di ottobre e novembre 2017 l' Ing. Giorgio Comerio mise a punto il progetto attuale consistente nella realizzazione di due barriere parallele in grado di realizzare una vera a propria "trappola dinamica per la sabbia".

Nel mese di Dicembre 2017 Giorgio Comerio iniziò la collaborazione con il Dott. Girolamo Barracco di Mazara del Vallo al fine di selezionare le piante più idonee alla realizzazione delle due barriere dinamiche.

L'apporto del Dott. Barracco , assai significativo, è stato quello di selezionare le specie autoctone più idonee alla realizzazione delle siepi considerando il loro posizionamento assai vicino alla linea di bagnasciuga ed alla necessità di resistere sia alla forza del vento che alla elevata salinità.

Il 21 Dicembre 2017 l' Ing. Comerio ed il Dott. Barracco acquistarono presso l'azienda agricola di Paceco " Agricol Market" le prime piante che furono inizialmente messe a dimora nella zona di della Cala della Malavia e, successivamente, a Capo Feto, sempre nel Comune di Mazara del Vallo.

Nei mesi di Gennaio e di Febbraio 2018 continuarono le piantumazioni e le verifiche della capacità di resistenza delle piante messe a dimora in diverse posizioni prospicienti la linea di costa.

Il 20 Gennaio 2020 furono messe a dimora a Mazara del Vallo le prime piante di Pistacia Lentiscus acquistate sempre presso l'azienda agricola di Paceco.

Il 30 ed il 31 Gennaio 2018 le piante furono spostate da Capo Feto a Tonnarella presso la concessione del Bagni del "Circoletto" grazie alla gentile collaborazione di Marcello Bascone.

Infatti il 2 Febbraio 2018 la Dott.sa Giuliana Giunta ed il Dott. Girolamo Barracco si recarono in capitaneria di porto per dare comunicazione della piantumazione di alcune Triplex che avvenne proprio a Tonnarella.

Nel mesi successivi, Febbraio, Marzo etc le piantumazioni furono controllate settimanalmente.

Nel frattempo questa metodologia venne ampiamente resa pubblica con la diffusione di comunicati stampa e di video esplicativi trasmessi dalle Televisioni locali.

26 Febbario 2018 presso il sito di sperimentazione denominato "Cala della Malavia" a Mazara del Vallo.

26 - Febbraio 2018 -FREELANCE - VIDEO -- Intervista al naturalista Dott. Girolamo Barracco - Prima parte - Piantumazione sul bagnasciuga( Giuliana Giunta ) -

26 - Febbraio 2018 -FREELANCE - VIDEO -- Intervista al naturalista Dott. Girolamo Barracco - Seconda parte - Piantumazione dunale( Giuliana Giunta )

10 Maggio 2018: video realizzato a Tonnarella presso i bagni "circolettoe visibile su yotube
https://www.youtube.com/watch?v=25fojD1uikc&feature=youtu.be

11 Maggio 2018 - YOUTUBE - SIEPE DUNALE -La siepe frangivento a fine stagione invernale

Infine il 26 Maggio 2018 alcune piante furono spostate presso l'attuale luogo di dimora sperimentale, ovvero sul lungomare di Mazara del Vallo, giusto a lato del Sunny Beach.

Altre furono messe a dimora presso un appezzamento di terreno agricolo della famiglia Barracco sito nel comune di Mazara del Vallo.

Ing Giorgio Comerio - Dott. Girolamo Barracco


1 - Premessa

Con l'installazione delle isole di ripascimento si ottiene la formazione del nuovo litorale in diverse fasi.
La prima fase è la formazione del tombolo, ovvero la porzione di spiaggia che collega l'isola di ripascimento alla linea del battigia;
la seconda fase è il collegamento fra le isole di ripascimento con la formazione della nuova linea di battigia, stabilizzata dall'apporto di sabbia naturale.

Tale processo è possibile accelerarlo con apporti di sabbia mediante sorbonatura oppure mediante un riempimento con materiale da cava in grado di fornire sabbia della stessa tipologia e della stessa granulometria di quella già esistente sul litorale.

2 - L'azione del vento

Il litorale soggetto all'erosione è soggetto a forti "venti prevalenti" ovvero venti ad elevata velocità in grado di generare sia forti mareggiate sia il trasporto della sabbia costituente lo strato superficiale del litorale.

L'azione del vento, con un flusso che agisce sullo strato superficiale della spiaggia, non solo trasporta la sabbia generalmente verso terra, ma inficia l'attività di ripascimento degli attenuatori d'onda.

3 - Le siepi frangi-vento.- Profilo aerodinamico

Al fine di deviare il flusso eolico superficiale dal basso verso l'altro si possono realizzare delle siepi con un profilo aerodinamico in grado di ridurre il fenomeno dell'erosione eolica sia riducendo l'energia di trasporto, sia andando a creare una zona in depressione ove si realizza un piccolo accumulo di sabbia.

4 - Dimensionamento di massima.

La siepe frangivento fronte mare ha una altezza di circa un metro con una sezione trapezoidale ed un angolo di deviazione del flusso di 45°.
Non si ritiene necessaria una altezza maggiore al fine di non ostacolare la fruizione turistica della nuova spiaggia.
La lunghezza sarà determinata in fase di progettazione generale.

La siepe posteriore di contenimento, a sezione rettangolare, ha una altezza di 1,50 mt.

5 - Planimetria - Esempi di Sistemazione generale.

esempio di realizzazione di due aree di ripascimento con un costo totale di circa 40.000 €

6 - Le caratteristiche principali.

Le siepi frangivento dovranno avere alcune specifiche particolari, fra le quali:

a - Essere realizzate con piante autoctone in grado di svilupparsi sulla sabbia con elevato grado di salinità.

b - Non richiedere interventi particolari come apporto di acqua dolce, prodotti chimici, etc.

c - Necessitare di minimali interventi annuali di potatura per mantenere il profilo aerodinamico progettato.

d - Non essere particolarmente infestanti.

7 - Flora e vegetazione delle Barene - Cenni storici.

Già nel 1984 veniva pubblicato uno studio relativo proprio alle specie più resistenti all'ambiente salmastro, anche in zone inondabili.
Studio edito dalla Società Italiana di Scienze Naturali il 30/Maggio/1984 e redatto da Nevio Anoè, Donatella Calzavara, Lorena Salviato.
Ecco il link di riferimento:

http://www.istitutoveneto.org/venezia/documenti/altri_elaborati/libro_vegetazione.pdf

Segnaliamo alcune specie, come la Spartina Stricta, il Giunco Marino, la Salicornia Fruticosa.
Altre piante che proteggono dal vento adatte a crescere in zone marine, quindi resistenti alla salsedine, segnaliamo:
- Pittosporum tobira - Tamarix (tamerice) - Mioporo.

8 - Schede Floristiche - indicative

a- Spartina Stricta.
Descrizione
Pianta erbacea perenne, (emicriptofita) con fusti eretti, alti da 30 a 70 cm, rizomi striscianti.
Le foglie sono convolute, lisce verdi glauche quasi pungenti, le superiori larghe 2-9 mm.
I fiori sono disposti in spighe terminali erette ed appressale l'una all'altra, lunghe 8-10 cm, composte da spighette quasi sessili su due serie. Il frutto è una cariosside.
Fiorisce da luglio a settembre.

Ambiente
Diffusa nella nostra laguna.
Forma chiazze vegetazionali ai margini delle barene e nelle zone più basse, dove vive con le radici immerse nell'acqua, tranne che nei momenti di basse maree pronunciate.

Annotazioni
Sopporta forti salinità dell'acqua.
Un tempo veniva usata come foraggio.


9 - Specie suggerite , da sperimentare "in situ."

ATRIPLEX HALIMUS

La Atriplex Halimus, dovrebbe essere la più indicata in quanto sopporta anche le cosiddette "potature selvagge" e si adatta molto bene a valori di salinità molto elevati.

Atriplex halimus ., 1753 è una pianta xerofila, (di luoghi aridi), psammofila (di luoghi sabbiosi), ed alofila (tollerante elevati valori salini) della Famiglia delle Chenopodiaceae (Amaranthaceae secondo la classificazione APG), tipica della macchia mediterranea.

È nota coi nomi volgari di porcellana di mare e alimo.

Sono in corsi studi sulla possibile utilizzazione come fonte foraggera in aree a rischio di desertificazione.

È una pianta adatta a suoli con livelli di salinità decisamente alti.

Italia -Distribuzione nazionale:
Comune in Italia meridionale, Sicilia, Sardegna, Corsica ed Isole minori.
Anche nel Lazio.

Sicilia:
Comune in tutto il territorio, tipico degli ambienti salmastri costieri.

Denominazioni:

Italiano: Atriplice alimo
Deutsch: Strauch-Melde
English: Sea Orach
Español: Orgaza
Français: Arroche halime.

Siepe frangivento sul bagnasciuga - spiaggia - Windbreak hedge near the waterline - Sand - Italy - Sicily - 2018, February
Siepe frangivento sul bagnasciuga di sabbia e roccia - Windbreak hedge on the waterline : sand and stones - Italy - Sicily - 2018, February


PISTACIA LENTISCUS

La pianta ha un portamento cespuglioso, raramente arboreo, in genere fino a 3-4 metri d'altezza.
La chioma è generalmente densa per la fitta ramificazione, glaucescente, di forma globosa.
L'intera pianta emana un forte odore resinoso.
La corteccia è grigio cinerina, il legno di colore roseo.

Le foglie sono alterne, paripennate, composte da 6-10 foglioline ovato-ellittiche a margine intero e apice ottuso.
Il picciolo è appiattito e alato.
L'intera foglia è glabra.

Il lentisco è una specie dioica, con fiori femminili e fiori maschili separati su piante differenti.
In entrambi i sessi i fiori sono piccoli, rossastri, raccolti in infiorescenze a pannocchia di forma cilindrica, portati all'ascella delle foglie dei rametti dell'anno precedente.

Il frutto è una piccola drupa sferica o ovoidale, di 4-5 mm di diametro, di colore rosso, tendente al nero nel corso della maturazione.

La fioritura ha luogo in primavera, da aprile a maggio.
I frutti rossi sono ben visibili in piena estate e in autunno e maturano in inverno.

Fitogeografia

Il lentisco è una specie diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo prevalentemente nelle regioni costiere, in pianura e in bassa collina.
In genere non si spinge oltre i 400-600 metri.
La zona fitoclimatica di vegetazione è il Lauretum.

In Italia è diffuso in Liguria, nella penisola e nelle isole.
Sul versante adriatico occidentale non si spinge oltre Ancona.
In quello orientale risale molto più a Nord, arrivando a tutta la costa dell'Istria.

È una pianta eliofila, termofila e xerofila, resiste bene a condizioni prolungate di aridità, mentre teme le gelate.
Non ha particolari esigenze pedologiche.

È uno degli arbusti più diffusi e rappresentativi dell'Oleo-ceratonion, spesso in associazione con l'olivastro e il mirto.

Più sporadica è la sua presenza nella macchia mediterranea e nella gariga.
Grazie alla sua frugalità e ad una discreta resistenza agli incendi è piuttosto frequente anche nei pascoli cespugliati e nelle aree più degradate residue della macchia.

Foglie

Le foglie, ricche di tannini, venivano usate per la concia delle pelli.

I rami sono usati come verde ornamentale.
Tale uso massiccio attraverso tagli indiscriminati senza alcun controllo da parte degli organi preposti sta causando seri danni ai boschi dell'Albania della Tunisia e del sud Italia.

Per ovviare a tale distruzione dell'habitat si è cominciato timidamente a coltivarlo (primi impianti nella zona di Latina).

Giardinaggio.

Il lentisco si presta per essere impiegato come componente di giardini mediterranei e giardini rocciosi.

Poiché resiste bene alle potature drastiche è adatto anche per la costituzione di siepi geometriche, dal momento che la ramificazione fitta, la vegetazione densa e le ridotte dimensioni delle foglioline si prestano a questo scopo.


Siepe frangivento dunale - Windbreak hedge near the dunes

10 - Note esplicative

Fra le due siepi frangivento , poste ad una opportuna distanza calcolata in base alla velocità dei venti dominanti nell'area di piantumazione, si crea una zona di bassa pressione aerodinamica e di turbolenza che permette di "intrappolare " la sabbia trasportata e di realizzare dei piccoli depositi naturali utilizzabili per il ripascimento del litorale.

Il posizionamento e la forma delle siepi deve essere studiata caso per caso in base alla direzione ed alla velocità dei venti dominanti.

In linea di massima, il sistema , che si compone di diverse siepi posizionate in modo opportuno, è operativo anche con venti con una velocità di 30 - 40 Km/h pari a 9 - 11 m/sec, vento che forma onde di forza da 4 a 6 della scala Beaufort.

Le siepi più vicino alla riva hanno un'altezza di circa un metro mentre quella più interne, dunali, di circa un metro e cinquanta centimetri.

L'altezza ridotta non limita la fruizione della spiaggia e non è un ostacolo al turismo balneare.
Le siepi sono posizionate in modo tale da formare delle aree sottovento di accumulo della sabbia , delle isole di ripascimento del tutto naturali.

La piantumazione delle due specie autoctone mediterranee sarà realizzata con una tecnica particolare in grado di permettere alle radici di drenare la parte salina del litorale e di formare una fitta rete di collegamento fra le stesse, tale rete di radici consolida la porzione di terreno sottostante.

Le due specie selezionate non necessitano di nessuna particolare cura od irrigazione e sono in grado di sostenere anche le cosiddette "potature selvagge".

Entrambe le specie utilizzate non attirano gli insetti - api, calabroni etc - nel periodo estivo, proprio al fine di non essere motivo d'apprensione per i turisti.

Tutte e due le specie sono xerofile, (di luoghi aridi), psammofile (di luoghi sabbiosi), ed alofile (tolleranti ad elevati valori salini) e di difficile combustione.

Le caratteristiche principali sono le seguenti.

Resistenza all'aridità: la pianta rimane verde anche d'estate durante il periodo di maggiore aridità.

Capacità di ricaccio:
emette naturalmente polloni; anche se la parte aerea viene asportata completamente, ricaccia dalla ceppaia.

Resistenza agli incendi:
se i rami vengono distrutti dal fuoco, grazie alla sua capacità pollonifera, la pianta forma rapidamente nuova vegetazione dopo un incendio.


2018 - COSTI INDICATIVI

Esempio di realizzazione di due aree di ripascimento da 1000 m² l'una con un costo totale di circa 40.000 €


VIDEO - YOUTUBE

11 Maggio 2018 - YOUTUBE - SIEPE DUNALE -La siepe frangivento a fine stagione invernale

3 - Marzo 2018 -TG BAR - PRIMA PAGINA MAZARA - VIDEO -- Le siepi frangivento, la nuova strategia anti-erosione presentata dal dott. Girolamo Barracco - ( Tommaso Ardagna ) -

26 - Febbraio 2018 -FREELANCE - VIDEO -- Intervista al naturalista Dott. Girolamo Barracco - Prima parte - Piantumazione sul bagnasciuga( Giuliana Giunta ) -

26 - Febbraio 2018 -FREELANCE - VIDEO -- Intervista al naturalista Dott. Girolamo Barracco - Seconda parte - Piantumazione dunale( Giuliana Giunta ) -

2 - Gennaio 2018 -TG BAR - PRIMA PAGINA MAZARA - VIDEO -- Attenuatori d'onda - Intervista al Dott. Roberto Gallo ( Tommaso Ardagna ) -

Erosione eolica - Siepe frangivento dunale - Wind Erosion - Windbreak Hedge - Dunes
You Tube - Wind erosion - Dunes

Erosione eolica - Siepe frangivento sul bagnasciuga - Wind Erosion - Windbreak Hedge - On the waterline
You Tube - Wind erosion - Waterline

Erosione eolica - Siepe frangivento sul bagnasciuga Sabbia e Sassi - - Wind Erosion - Windbreak Hedge - On the waterline with Sand and Stones

You Tube - Wind erosion - Waterline Sand and Stones - Sabbia e Roccia

You Tube - Wind erosion - Intervista al Dott. Girolamo Barracco - Prima Parte - Siepe sul bagnasciuga -



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